Il recente rialzo dei rendimenti sta attirando qualche investitore che evidentemente inizia a giudicare interessante un Btp 10 anni sopra il 2% di rendimento lordo. La sensazione è che l’effetto Trump che ha portato ad un “sell off” sull’obbligazionario si stia affievolendo: sul Bond 10 Usa livelli tra il 2,20% e il 2,4% potrebbero essere considerati come il “range di attesa” per vedere quali saranno concretamente le prime mosse del neo Presidente americano.
Dopo le forti pressioni sull’Italia e in generale sulla periferia europea, oggi prevalgono gli acquisti sul secondario con conseguente calo dei rendimenti. La carta italiana, sotto pressione per i conti pubblici, la discussa legge di stabilità e per l’imminente referendum, oggi recupera leggermente anche contro quella degli altri periferici. Un aiuto alla “periferia” è giunto dai commenti di un consigliere Bce secondo cui resta prematura qualsiasi ipotesi di “tapering”. In occasione del consiglio di politica monetaria dell'8 dicembre prossimo che giugngerà dopo il voto italiano di domenica 4 dicembre e dopo le riunioni di Eurogruppo ed Ecofin, verrà diffuso l'aggiornamento trimestrale delle stime su crescita e inflazione. Tali stime aiuteranno a capire, qualora Draghi nulla dicesse, quali probabilità possano esserci per vedere il QE proseguire oltre il termine programmato di marzo 2017.
Oggi il rendimento Btp 10 scende al 2% sul nuovo benchmark che ha come sottostante il titolo in scadenza l’1/12/2026 (fino a ieri il titolo di riferimento era l’1/6/2026 che oggi rende l’1,92%). Il benchmark di riferimento Bund 10 continua ad essere il 15/8/2026 (rendimento 0,24%). Lo spread scende a 176 bps: sul “vecchio” benchmark di ieri sarebbe sotto 170 bps. Nei giorni scorsi c’era un sostanziale allineamento temporale tra titoli benchmark su cui si calcolano gli spread: oggi il delta temporale è di circa 4 mesi (in realtà quello che conta è la duration). Per il Bund 10 il cambio del titolo di riferimento non è imminente in quanto quello con scadenza successiva rispetto all’attuale è di luglio 2017. Per la prima volta nelle ultime due settimane il rendimento del cinque anni tedesco scivola nuovamente al di sotto di -0,4%, ecsluso quindi dagli acquisti Bce.
In arrivo i risultati preliminari delle indagini congiunturali sull'attività del settore privato di Germania, Francia e zona euro relativi a novembre.
Relative al meeting di inizio novembre, in cui l'istituto centrale come da attese ha lasciato invariati i tassi, le minute della riunione del Fomc sono particolarmente attese per capire quanto serrato potrebbe essere il ritmo degli eventuali rialzi dei tassi di interesse nel corso del 2017. Se infatti viene dato pressoché certo un aumento del costo del denaro a dicembre, cementato tra l'altro dalle ultime dichiarazioni di Yellen, è difficile prevedere quanti rialzi la Fed potrebbe mettere in campo nei prossimi 12 mesi.
Il dollaro galleggia non lontano dal recente massimo di 13 anni e mezzo ma prende una pausa dopo i guadagni accumulati nei giorni scorsi sulla scia delle aspettative sulle politiche della nuova amministrazione Trump.
Scendono i prezzi del petrolio mentre tornano ad affacciarsi timori sulle possibilità che i Paesi Opec giungano a un accordo sul taglio della produzione al vertice della settimana prossima.
DATI MACROECONOMICI
ZONA EURO
Stima flash Pmi
USA
Ordini beni durevoli ottobre
Nuove richieste sussidi disoccupazione settimanali
Markit, stima flash Pmi manifatturiero novembre
Vendita nuove case unifamiliari ottobre
Univ. Michigan, fiducia consumatori finale novembre
ASTE DI TITOLI DI STATO
ITALIA
Bot 6 mesi scadenza 31/5/2017 (182 giorni
GERMANIA
Bund a 10 anni, scadenza 15/8/2026.
USA
7 anni scadenza 30/11/2023.
BANCHE CENTRALI
USA
Fed pubblica verbali riunione 1 e 2 novembre