Driver di seduta i numeri sul Pce Usa, l'indicatore più monitorato da Federal Reserve per misurare le spinte inflative, e la stima di novembre sui prezzi al consumo della zona euro. Eurostat diffonde alle 11 la lettura 'flash' dell'indice che, in base al consensus, dovrebbe passare a 2,7% a perimetro tendenziale da 2,9% di ottobre.
Un raffreddamento del costo della vita a livello di zona euro rende più concreta la prospettiva di un taglio dei tassi Bce: il mercato monetario della zona euro già da ieri scontava 110 punti base di tagli nel 2024.
Nel primo pomeriggio sarà la volta del dato Usa relativo al Pce 'core' di ottobre con attese che, anche in questo caso, fotografano una flessione a +0,2% su mese e a +3,5% su anno rispetto al mese precedente.
Rallenta l'economia cinese del settore privato in novembre, con segnali di particolare evidenza nel settore manifatturiero e una decelerazione nel tasso di crescita dei servizi. A livello di manifattura il Pmi a cura dell'istituto nazionale di statistica passa a 49,4 da 49,5 di ottobre, quello sul terziario a 50,2 da 50,6 e l'indice composito a 50,4 da 50,7 del mese scorso.
Resta in prossimità del minimo da tre mesi il dollaro, che si avvia a chiudere novembre con la peggiore performance mensile da un anno a questa parte. Ad appesantire il biglietto verde la prospettiva che i tassi Usa abbiano toccato il massimo.